Siamo giunti alla fine di questa esperienza che ricordiamo che aveva lo scopo di valutare la possibilità di allestire un pronto soccorso e valutare il rimboschimento .
Abbiamo sviluppato una analisi sulla tipologia sia del servizio offerto ,nel pubblico e negli ambulatori ,sia degli utenti che vi accedono , da questa analisi è emerso che la necessità su questo territorio non è di istituire un pronto soccorso che non sarebbe utilizzato a compensazione delle strutture già esistenti ma cercare di rendere le stesse accessibili alla popolazione che ora per cause sia territoriali sia economiche ne rimane esclusa .
Per quanto riguarda le cause territoriali queste sono da identificarsi in una totale mancanza di trasporto sanitario , per raggiungere i centri i pazienti utilizzano i taxi, e nella non raggiungibilità di alcune zone dai tradizionali veicoli a motore
Guardando invece a quelle economiche appare ovvio che in un contesto in cui la povertà mette in crisi la stessa l’alimentazione giornaliera , l’aspettativa di avere del denaro da investire in una sanità che ti richiede il pagamento sia del trasporto sia del materiale necessario alla cura ,è nulla .
In base a questi dati raccolti si stanno vagliando altre ipotesi .
Circa la tematica rimboschimento possiamo portare testimonianza dei fruttuosi risultati già raggiunti negli ultimi 5 anni dall’inizio di questo progetto , sia dal lato tangibile del reimpianto ma anche sotto il profilo essenziale nell’educazione della popolazione al rispetto e alla cura dell’ambiente , dato confermato dal periodico controllo dell’ispettore inviato dalla associazione G.E.V foreste per sempre della città di Modena.
Ampliamo i nostri complimenti anche al fatto che l’impegno di chi vive in quella zona non si è limitato a quello ma ad una sua riqualificazione ecosostenibile che si sta concretizzando nei progetti dell’allevamento e della pescicoltura.
Michela e Maurizio .
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