venerdì 5 agosto 2011

3 AGOSTO

Ad Ilena  tutto il giorno e tutto bene con i bimbi anche perché la provvidenza ci ha mandato suor….me ne ricordassi uno di nomi,che ha fatto davvero tanto!prendendosi in ultimo la custodia dei più piccoli  così che Maurizio è riuscito ad insegnare ai più grandi “palla prigioniera” e io a documentare.
Pranzo dalle suore,pasta con ….pomarola! ne avrei bevuto a liltri,birra e salsicce, per non smentirci,la sempre gradita banana.

Stamani nebbia,grigiore e freddo. Padre Albert  afferma con orgoglio che questo è il tempo della sua fianantsoa  augurandosi che vada peggiorando,in verità qui la pioggia sarebbe un miglioramento e io continuo a credere alle previsioni lette prima della mia partenza per cui…cadrà!
La salita al villaggio ha visto qualche difficoltà della nostra macchina da lì ho immaginato come sarebbe percorrerla con la pioggia vera e magari le gomme lise,be! Forse i racconti di rischi non sono poi tanto esagerati,aggiungendo poi alla difficoltà d’arrampicata quella di non mettere sotto uno dei tanti che la percorre a piedi, trainando magari un carretto o con dei tronchi in capo (da notare che i carretti sono spinti  con la sola forza dell’ uomo o della sua testa). Notavo questo soprattutto mentre scendevo e abbiamo dovuto accostare per far spazio ad un carretto che saliva spinto per l’ appunto dalla testa bagna,di sudore o pioggerella o tutte e due,di un tale e ho fatto il paragone con i molti di noi che si rifiutano anche solo di guardarlo per passeggio un simile percorso,mentre qui…!e come premio a casa per riprendere le forze un pugno di riso,il solito tutti i giorni.
Frad,Frad! Questo più volte m’hanno ripetuto i bimbi oggi,Freddo! Ed è nato un altro paragone tra me con il giubbetto dal pile e loro a piedi nudi con golfini lisi e poi loro hanno il moccico! Embe! Da notare ora che alcune parole coi i bimbi le abbiamo insieme imparate in tre lingue :italiano, malgascio,francese e con alcuni pure in inglese. Sicuramente la loro memoria frutterà meglio della mia!
Altra cosa da evidenziare è la mia attenzione posta su particolari quali sguardo e altro da non rendermi nemmeno conto che le persone che mi giravano a accanto e magari a passo svelto quasi saltellando erano trampolieri,si le gambe come trampoli,vittime di lebbra e mancanti di piedi e mani ma comunque autonomi  e agili.
Per parlare poi di  usanze malgascie una  che vale la pena essere evidenziata è quella di bruciare la spazzatura. Si! Non c’è problemi di inceneritori dove e sporco di  chi ?come da noi,qui fai il mucchio e dai fuoco,tieni l’organico come fertilizzante e via. Nelle strutture al pubblico trovi dei  forni che sembrerebbero da pizza invece! in terra accanto a quello dell’ospedale pubblico c’erano anche delle garze insanguinate ,ahimè! S’erano poco bruciate!

ma se sei un privato cittadino,va bene anche il bordo della strada fuori dall’uscio.
Ah! E una cosa che ho imparato.                                                                                                                                              Che ci fa un copertone di una gomma d’auto dentro una fossa d’acqua per la pescicoltura? 

 Il serpente grande! Si! Lo mettono perché così le bisce che si mangerebbero i pesci pensando sia un serpente più grande di loro non li aggrediscono. tho!
E un’altra cosa imparata? Per evitare l’evaporazione dell’acqua coprire le piantine di nuova semina con della paglia.

Ah! Solo un'altra cosa. Nostalgia di casa ogni tanto ce l ho. Quando mi passa? Quando li sento cantare! Mi fan star bene con i loro canti.

ALTARE CHIESA OSPEDALE PUBBLICO


MESSA ILENA CELEBRA PADRE ALBERT


NAVATA CATTEDRALE

QUANTI ANNI AVRA' QUESTA PIANTA GRASSA ?



Michela


mercoledì 3 agosto 2011

visita all'ospedale pubblico

Ore 6:30  Sveglia , colazione e partenza per Villaggio Ilena
0re 7:30 Arrivo al villaggio Ilena e piccolo giro ancora con P. Alber per controllare i lavori del giorno prima, si perche 12 lavoratori sono alle dirette dipendenze di P.albert e delle suore e quindi quando ci sono dei problemi vengono risolti da lui , mattinata tranquilla .
Ore 12:30 pranzo alla meson
Ore 13:30 si va all’ospedale pubblico , con P.Stefan e P.Yurec,  dista circa 5 minuti dalla meson , arriviamo e ci fanno entrare nel  cancello chiuso dal custode , giriamo all’interno sino ad arrivare di fronte alla cappella di San Camillo , anzi direi chiesa , la sfianchiamo a sinistra e scendiamo …
Parcheggiamo di fronte ad un portone dove vediamo delle persone , da li a poco P.Stefan ci racconta mentre P.Yurek si dilegua velocemente , che li in quel magazzino distribuiscono 1 kg di riso , 1kg di farina , 1 kg di zucchero , alle famiglie dei ricoverati che sono più bisognosi , che hanno molte difficoltà e già dovendo pagare per il paziente in ospedale gli rimane davvero poco , e quindi gli danno una mano , poi visitiamo subito la cappella , molto bella e capiente , il Padre ci racconta che domenica potremo vedere la messa della domenica , che raccoglie tantissima gente anche al di fuori della stessa , poi ci racconta che da quando è arrivato lui circa 30 anni fa è riuscito ad entrare in ospedale, far costruire la cappella , e poi farsi dare i magazzini , che ha trasformato nelle casette dei parenti , si perche qui il malato va assistito in tutto e per tutto ,non c’è una mensa per i malati i parenti devono cucinare per il malato e portarglielo , ma le persone arrivano dai villaggi lontani , anche ore , se pensate che per fare 400 km di strada bellissima secondo loro ci abbiamo messo 9 ore potete capire che per fare delle piste di terra battute ci vogliono giorni , e a volte anche a piedi  perche non hanno la macchina, chi è fortunato ha un motorino , il meno fortunato la bicicletta , il normale le proprie gambe e sperando siano buone,  e quindi qui trovano una stanzina per max 4 parenti , un cortile con dei braceri per poter cucinare e stare , dei bagni che ovviamente non sanno molto usare , e delle docce alle quali guardano in malo modo , si perche sono ancora abituati ad andare al fiume a lavarsi , mica come noi , acqua calda, sapone e accappatoio calda quando usciamo , loro si lavano nel fiume e vi assicuro che il colore non è dei migliori , ma torniamo alle case , trovano anche un lavatoio dove lavare i panni loro e dei malati, una sorta di albergo , ma solo per persone bisognose , il che il 90 % della popolazione , viene gestito da una signora malgascia , che in cambio della gestione si tiene una stanza senza stipendio .
Ed ecco di ritorno P.Yurek che ci porterà a visitare veramente l’ospedale , e via che si parte , abbiamo una grande curiosità, sai abituati a vedere i nostri vogliamo toccare con mano , partiamo da un bel padiglione malattie Infettive , vi do subito un assaggio di cosa troviamo all’interno

Ecco queste sono le stanze , che ne dite confortevoli e sicure per giunta , visto che ad entrarci non c’era nessuno a fermarci , anzi non ho visto proprio nessuno , ma proseguiamo , padiglione tubercolosi , e anche qui alcune foto che possono parlare da sole ….



                      Direi che il materasso anti decubito è fantastico , e soprattutto il cartone è ideale per non scaldare !
Ma continuiamo il nostro giro , passiamo padiglione malati mentale , ma non  entriamo prima che ci tengono dentro , e passiamo al padiglione maternità , dove va decisamente meglio , ovviamente ostetricie, ginecologia , ecc  tutto insieme , ma poi chissa se realmente sanno la differenza ….

Ovviamente la mamma era nel letto età presunta 16 anni , la bimba in perfetta salute alla nascita e poi chissà…


Poi si va alla sala prelievi del sangue , con annesso laboratorio e alla fine arriviamo al padiglione nuovo , dove troviamo il Pronto soccorso all’avanguardia , con carrello urgenze che straborda di materiale , ecc , e poi altri reparti di sopra, blocco operatorio al piano del ps ( l’idea c è), ma evitiamo di andare a vedere il blocco operatorio  e la ria , credo siano già sufficienti le immagini raccolte per capire di cercare di stare bene , non fare incidenti , e se dovesse succedermi qualcosa, farò il massimo per non entrare in ospedale !!!!
Ultime immagini ….

Usciamo dall’ospedale per una passeggiata alla madonna della città di fiananstoa , con un immagine della tutto chiara dell’ospedale pubblico e badate che per farsi curare bisogna pagare !!!
Opss, dimenticavo per i patiti , questa è l’ambulanza con piano traslabile e guaia a dirmi che ho dimenticato di rimettere la mascherina dell’ossigeno nella bombola portatile !!!!ovviamente per uso interno all’ospedale !

martedì 2 agosto 2011

si incomincia il lavoro

Primo giorno coi bimbi e farmacia
Come immaginavo i problemi di comunicazione coi bimbi non si son fatti tanto sentire alla fine quando io e Maurizio iniziavamo a perdere l’organizzazione il gioco l han creato loro e li abbiamo seguiti noi.
Certo a parlare la stessa lingua si potrebbe far diverso ma ……. dove sarebbe la sfida? La fatica viene anche per il fatto che sono tanti con capacità diverse anche di concentrazione e star dietro ad impegnare quasi 50 bimbi con tempi  disuguali  e abilità differenti…in due …..è stancante!
A dir il vero la prima cosa che avrei voluto fare sarebbe stato pulizia del naso a tutti,ma il quantitativo del moccio autorigenerante mi ha fatto desistere dall’intento e dopo le prime sbavate più non  lo notavo.
Il pomeriggio in farmacia.
Quando chiesi a padre Albert se avevano farmaci sufficienti per tutti mi sorprese la sua risposta decisa:SI!
Strana convinzione. Oggi nel sistemarli con metodo anche corretto,non poteva non apparire che le date di scadenza sono…..servono per catalogare. I farmaci in distribuzione hanno scadenze a partire dal 2009, qualcosa anche in più indietro,ma è quello che si ha…allora va bene! Ordiniamo il magazzino e distribuiamo.
A me pero’ la domanda nasce spontanea …. ma fan qualcosa quei preparati ?
Un grazie comunque all’impegno,mal che vada servono a far coscienza.
Note della giornata.
Un incendio sui boschi,boschi si fa ancora per dire,di ilena
250 nuove piantine andate in fumo. Già preso il reo confesso pastore che l ha acceso con imperizia.
Padre Albert ha già deciso che lo punirà facendogli fare 400 buche per i reimpianti,la sua famiglia dovrà aiutarlo,qui funziona così si va a discutere con tutto il nucleo famigliare e con tutto il nucleo si sbriga la pena,in caso contrario denuncia alle autorità locali e carcere. La pena però P.A. ancora non gliel ha comunicata,ha fissato un prossimo incontro per mercoledì,giusto per farlo riflettere e fargli un po’ di paura.
Molto simile alla storiella di Tizio e Caio che il Padre ha scritto e che torna a ripetersi,questa è la normalità qui.
Altra cosa….mi son fatta fuori un pacchetto di arachidi,meglio le nostre,come anche l’ananas! che non comprerò più e mangiato qualche malgascio biscotto tipo meringa alla cannella, che Arianna odierebbe ,comprato da Maurizio,ma anche a lui non piace.
Stasera a cena poi,frutta se così è! Nuova: canna da zucchero,si mastica,si prende il succo e sputa la parte legnosa, molto succoso ma poco saporito.
Buonanotte 
Micky












lunedì 1 agosto 2011

Ilena

Dopo la sveglia mattutina alle ore 6:00 , una lauta colazione, ci immergiamo nella realtà della Missione camilliana il villaggio di Elena .
Questo  ex lebbrosario è posto in vetta a un colle , percorrendo la strada che ci portava dalla città di fianarantsoa a lui, siamo rimasti affascinati dall’unione di cielo e terra che si poteva osservare salendo nella vallata , con le montagne ergersi sopra le nuvole sotto di noi ( maurizio sostiene che fosse nebbia, ma a me piace pensare poeticamente che fossero nuvole ) 
Ci racconta Padre Albert che la strada che ora sale a Ilena, è stata donata dalla città di Modena, con la quale hanno avviato un progetto di rinboschimento dei colli attorno , e anche se ora può apparire bella da percorrere quando il tempo è avverso  diventa molto pericolosa.
Il villaggio è da cinque anni “diretto” da suore della congregazione della Provvidenza che collaborano con Padre Albert  per lo sviluppo del territorio ma ancor più dell’educazione familiare e scolastica indispensabile per creare un progresso locale indipendente da loro e quindi in grado di sostenersi ed evolversi autonomamente sia economicamente che socialmente.
Già la Messa è stata una prima manifestazione concreta del suo operare in questo senso infatti non è  intesa come solo momento di divulgazione religiosa ma anche come aggregazione, collaborazione e confronto nelle problematiche quotidiane alla popolazione del villaggio, stimolando la ricerca di possibili risoluzioni ed interpretando un ruolo di moderatore
Sarà un caso ma da quando ci siamo noi , la chiesa è sempre  colma , la presenza del vazaha( uomo bianco ) attira? Attira attira !!! anche i ragazzi alla fine della liturgia accorrono per” prendere in giro” Michela, ma così ci permettono di fare delle foto naturali
Tornando al villaggio. negli ultimi 5 anni è stato fatto moltissimo , hanno migliorato la situazione igienica istituendo i bagni(che pero’ ancora sono poco utilizzati),dato un alternativa lavorativa di sussistenza agli abitanti,quali il vivaio e la pescicoltura per bloccare la desertificazione e il conseguente impoverimento non solo dell’ambiente ma anche degli abitanti ed intorno a queste attività hanno rinfoltito il tessuto sociale vittima anche dell’alcolismo e con l’istituzione di servizi alla popolazione quali l’ambulatorio medico e le scuole eliminato l’isolamento in cui viveva il lebbrosario.
Nuovi progetti tra cui l’allevamento,sono ora al vaglio di finanziatori , aspettando le risposte augurandosi positive! che possano permettere al villaggio di arrivare ad una attività produttiva sufficiente ad alimentarsi autonomamente .
Ottimi i limoni,per niente aspri ma anzi molto dolci!
Ma ancora tanto c’è da scoprire….il nostro giro continua!